La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha scoperto che il reddito di cittadinanza veniva percepito da soggetti sottoposti a misure di prevenzione.
VIBO VALENTIA – Le mani dei clan sul reddito di cittadinanza. E’ quanto ha scoperto la Procura della Repubblica del capoluogo vibonese, nell’ambito nell’attività finalizzata a verificare la regolarità della fruizione del sostegno economico. In azione gli uomini della Guardia di finanza e dei carabinieri.
Reddito di cittadinanza ai boss
La Procura vibonese ha richiesto ed ottenuto dall’Ufficio Gip del Tribunale l’emissione di un sequestro preventivo finalizzato a sottoporre a vincolo reale le somme di denaro indebitamente percepite da parte di soggetti residenti nella provincia calabrese. Si tratta di 23 soggetti, i quali erano stati sottoposti a misure cautelari personali per reati particolarmente gravi, quali associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, rapina, violazione di norme in materia di armi, sostanze stupefacenti ed atti persecutori.
Vibo Valentia, sequestrati 80 mila euro
L’indagine ha portato alla luce che i soggetti in questione hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, attraverso false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione del beneficio. Il sequestro, per un totale di euro 80.672,53, è stato eseguito dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria di Vibo Valentia, con notifica ai soggetti ritenuti responsabili del reato di cui all’art. 7 decreto-legge 28 gennaio 2019 n.4.
Nei mesi scorsi, sempre nel capoluogo vibonese, era stato scoperto un altro affiliato ai clan che percepiva indebitamente il sussidio.